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Visualizzazione dei post da maggio, 2017

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9. La Forza viene, solleva una parte della natura a un piano superiore, poi ridiscende a uno strato inferiore per sollevarlo a sua volta; questo movimento d'ascesa e di discesa è spesso assai duro perché la mente, che preferirebbe un'ascesa verticale, e il vitale, desideroso d'un rapido compimento, non possono né comprendere né seguire questo complesso movimento e ne sono irritati ed afflitti. Ma la trasformazione dell'intera natura non è di facile realizzazione e la Forza che l'attua sa, meglio della nostra mente ignorante o del nostro impaziente vitale, ciò che si deve fare. Una difficoltà molto seria che s'incontra nel corso dello yoga, è l'assenza di una volontà centrale che si mantenga sempre al di sopra delle onde di forza di Prakriti, sempre a contatto con la Madre, e che imponga alla natura il vero intento e la sua aspirazione. È così 48 perché non avete ancora imparato a vivere nel vostro vero essere; siete stato abituato a lasciarvi trasport

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8. Staccandovi e dissociandovi in tal modo, potrete più facilmente scoprire e vivere sempre più in quella parte di voi, il vostro essere interiore o psichico, che questi moti non possono né attaccare né turbare perché le sono estranei; essa rifiuta loro automaticamente ogni consenso e si sente sempre rivolta verso le Forze divine e le regioni superiori di coscienza, ed è in contatto con esse. Trovate questa parte del vostro essere e vivete in essa. Essere capaci di farlo è il vero fondamento dello yoga. Mantenendovi così separato, vi riuscirà ancora più facile scoprire in voi, dietro il conflitto di superficie, un tranquillo equilibrio che vi permetterà di invocare più efficacemente l'aiuto liberatore. La divina presenza, la calma, la pace, la purezza, la forza, la luce, la gioia e l'ampiezza sono sopra di voi, pronte a scendere nel vostro essere. Trovate la quiete che sta dietro e anche la vostra mente si tranquillizzerà. Con la mente tranquilla potrete invocare e far s

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7. La calma, il discernimento, il distacco, senza indifferenza, sono tutti molto importanti, perché i loro opposti ostacolano notevolmente l'azione trasformatrice. L'intensità dell'aspirazione è necessaria, ma dev'essere accompagnata dalla calma, dal discernimento e dal distacco. Non bisogna avere nessuna fretta e nessuna inerzia, né eccessiva impazienza rajasica né scoraggiamento tamasico, bensì un richiamo e un'azione regolari, persistenti e tuttavia calmi. Non bisogna strappare né ghermire la realizzazione, 39 lasciandola invece giungere dall'intimo e dall'alto, osservandone con precisione il campo, la natura, i limiti. Lasciate operare in voi il potere della Madre, tuttavia state attenti ad evitare che vi si mescoli o vi si sostituisca l'azione d'un ego magnifico o di una forza dell'Ignoranza che si faccia passare per la Verità. Aspirate soprattutto ad eliminare qualsiasi oscurità e incoscienza nella natura. Tali sono le condizioni fon

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6. Quel fuoco è il fuoco divino dell'aspirazione e della tapasya interiore. Quando il fuoco scende ripetutamente, con forza e densità crescenti nell'oscurità dell'ignoranza umana, sembra dapprima esserne assorbito e inghiottito, ma via via che la discesa si ripete, l'ignoranza e l'incoscienza della mente umana si mutano in coscienza spirituale. Praticare lo yoga, implica la volontà di superare tutti gli attaccamenti e di volgersi unicamente verso il Divino. L'essenziale è affidarsi ad ogni passo alla Grazia divina, dirigendo continuamente il pensiero ad essa, offrendosi, fino al momento in cui l'apertura dell'essere ci permetta di sentire la forza della Madre operante nell'adhar. Il principio stesso del nostro yoga consiste nell'aprirsi all'Influsso divino che è sempre là, al di sopra di voi, e, se ne divenite coscienti anche una sola volta, vi rimane solo da attirarlo a voi. Scende nella mente e nel corpo come un fiotto di Pace, di Lu

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5. Mantenetevi aperto, tutto il resto verrà compiuto per voi. Quasi nessuno è abbastanza forte da superare senza aiuto, mediante la sola aspirazione e volontà, le forze della natura inferiore. Coloro che lo possono, ottengono solamente un certo controllo, non la padronanza completa. La volontà e l'aspirazione sono necessarie per far scendere l'aiuto della Forza divina e mantenere l'essere dalla sua parte, mentre agisce sulle forze inferiori. Solo la Forza divina, esaudendo la volontà spirituale e l'aspirazione psichica del cuore, può rendere effettiva la conquista. Tutto ciò che si fa sotto la direzione della mente è sempre difficile, quando il tentativo contrasta con la tendenza della natura umana o della natura personale. Una volontà forte, diretta con pazienza e perseveranza sul proprio oggetto, può creare un cambiamento, ma di solito occorre molto tempo e il successo può essere inizialmente solo parziale, e disseminato di molti fallimenti. Non è possibile, co

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4. Quando c'è questa attività che vela, molto lavoro deve svolgersi dietro lo schermo mobile della mente, e il sadhaka crede che niente stia avvenendo quando invece si opera una grande preparazione. Se volete un progresso più rapido e visibile, l'otterrete solo portando in primo piano il vostro essere psichico, mediante un dono di voi stesso costante. Aspirate intensamente, ma senza impazienza. Bisogna avere, nella sadhana, una mente, una forza-di-vita e un corpo resistenti. Si deve, in special modo, fare tutto il possibile per rifiutare il tamas e per introdurre vigore e forza nelle strutture della natura. 26 Il cammino dello yoga dev'essere una cosa viva e non un principio mentale o un metodo prestabilito, cui si aderisce contro tutte le variazioni necessarie. Non turbarsi, rimanere fiducioso e sereno, è il vero atteggiamento da assumere, ma è anche necessario ricevere l'aiuto della Madre e non sottrarsi alla sua premura con un pretesto qualsiasi. Non ci si deve giust

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3. Non permettete, inoltre, alla vostra mente di formarsi impressioni affrettate basate soltanto su qualche esperienza esteriore, né al vostro vitale di agire di conseguenza. Esiste un luogo, nell'essere interiore, in cui è possibile rimanere sempre calmi e di là guardare con equilibrio e discernimento le agitazioni della coscienza di superficie, agendo su di essa per cambiarla. Se potrete imparare a vivere nella calma dell'essere interiore, avrete trovato una solida base. Non lasciatevi scuotere né turbare da queste cose. In ogni occasione rimanete fermi nella vostra aspirazione verso il Divino ed affrontate con equanimità e distacco tutte le difficoltà e tutte le opposizioni. Per coloro che intendono condurre la vita spirituale, il Divino deve sempre occupare il primo posto: tutto il resto deve essere secondario. Rimanete distaccati e guardate le cose con la calma visione interiore di chi è intimamente consacrato al Divino. Per ora le vostre esperienze si limitano al piano me

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2. L'occupazione principale della mente può essere sia un'accettazione, sia un rifiuto a queste onde di pensieri (come alle ondate del mondo vitale e a quelle dell'energia del fisico sottile); oppure, quella di foggiare in forma personale-mentale la sostanza dei pensieri (o dei moti vitali) con la Forza della Natura circostante. Le possibilità dell'essere mentale non sono limitate; egli può essere il libero Testimone e il Padrone in casa propria. La libertà e la padronanza progressive della mente rientrano perfettamente nelle possibilità di chiunque possieda la fede e la volontà d'intraprenderne la conquista. Come primo passo bisogna avere una mente tranquilla; acquisire il silenzio è il passo successivo ma innanzi tutto dev'esserci la quiete. E per quiete intendo una coscienza mentale interiore che vede i pensieri muoversi e venire verso di essa, ma che non sente che sta pensando, che non s'identifica con i pensieri e non li considera suoi. Pensieri e moti

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1. 13 Basi dello yoga Traduzione a cura di Radha 1. Calma, Pace, Equanimità È impossibile stabilire una base nello yoga se la mente è agitata. La quiete mentale è la prima condizione. Non il dissolversi della coscienza personale è lo scopo principale dello yoga, bensì l'apertura di questa coscienza ad una più alta vita spirituale, ed anche per questo una mente quieta è di fondamentale importanza. La prima cosa da farsi nella sadhana (La pratica dello yoga) è stabilire nella mente una pace e un silenzio durevoli. Altrimenti potrete avere esperienze, ma nulla sarà permanente. La vera coscienza può formarsi soltanto in una mente silenziosa. Avere la mente tranquilla non significa la mancanza assoluta di pensieri o di movimenti mentali; significa che essi rimarranno alla superficie e che sentirete il vostro vero essere interiore separato, che osserva senza lasciarsi coinvolgere, capace di sorvegliarli e di giudicarli, respingendo tutto ciò che deve essere respinto, accettando e mantene

Prova

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