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42. 8. L'apertura psichica D’, Nelle sue Conversazioni , la Madre parla di un fuoco che arde nella profonda intimità del cuore. Questo fuoco è l'essere psichico? R’, Il fuoco non è un essere, è il fuoco psichico una condizione d'intensa aspirazione. D', Dov'è situato l'essere psichico, l'anima? R’, Profondamente nell'intimo, dietro il centro del cuore. D', La Madre dice talvolta che l'essere psichico di questa o quella persona è buono. Ma l'essere psichico, essendo una particella 22 Le risposte che seguono furono date dalla Madre. 209 del Divino, non può essere che buono. Perché la Madre fa una simile distinzione? R’, L'essere psichico è cosa in continuo sviluppo; in certuni lo sviluppo è tale da permetter loro di superare facilmente la resistenza mentale e vitale; in altri è meno sviluppato e trova maggiori difficoltà. D', Il potere dello yoga non incomincia dapprima con l'essere psichico per poi trasformare rapidamente la mente? R’, Non necessariamente. Nella maggior parte delle persone agisce prima nella mente. Soltanto quando l'essere mentale e quello vitale hanno raggiunto un certo grado di cambiamento preliminare, l'essere psichico è pronto a venire in primo piano. D', L'essere psichico può manifestarsi direttamente senza l'aiuto dell'essere mentale, vitale e fisico? R’, La mente, il vitale e il corpo sono gli strumenti della manifestazione. Beninteso, l'essere psichico può di propria iniziativa manifestare qualcosa interiormente o sul suo stesso piano, ma per farlo sul piano fisico deve inevitabilmente appoggiarsi alle altre parti dell'essere, in quanto strumenti della manifestazione. D', è possibile che l'essere psichico venga in primo piano senza che la mente e il vitale siano cambiati? R’, No. Se non sono trasformati impediscono all'essere psichico di farsi avanti. D', Qual è la differenza fra coscienza spirituale e coscienza psichica? R’, Lo Spirito è la coscienza situata al di sopra della mente, l'Atman o Sé sempre unito al Divino, la coscienza spirituale è sempre unita ai Divino, o almeno sempre in contatto con Lui. L'essere psichico è una scintilla del Divino che è in ogni cosa e, a mano a mano che l'individuo si sviluppa, cresce in lui e si manifesta come essere psichico; è l'anima che cerca il Divino e la Verità e che risponde al Divino e alla Verità in qualsiasi momento o luogo in cui li incontra. D', Qual è la differenza fra il Divino e lo Spirito? R’, Il Divino è dovunque, anche nell'Ignoranza. Non è soltanto lo Spirito, ma è reperibile nella mente, nel vitale e nel corpo. Lo Spirito è ciò che si tiene dietro la mente, il vitale e il corpo. D', Vi sono molti piani psichici? 210 R’, No, uno solo. D', Se l'essere psichico è insufficientemente sviluppato, la persona riesce a superare le difficoltà fondamentali della sua natura? R’, Non può farlo mediante la propria forza, ma lo può col sostegno della Grazia divina. D', è vero che se l'essere psichico viene in primo piano, tutti i dubbi e tutte le difficoltà possono essere rapidamente annientati? R’, Sì. D', Come far venire in luce l'essere psichico? Può essere fatto evitando i falsi movimenti? R’, è il modo negativo; quello positivo è l'obbedienza, la devozione e la sommissione al Divino. D', è possibile portare in primo piano l'essere psichico e mantenervelo rendendo plastica la coscienza fisica? R’, No, è piuttosto un risultato dello sviluppo spirituale e psichico che agisce sulla coscienza del corpo. D', Provo in questi giorni un accoramento assai intenso che mi fa versare lacrime. Non vi è inquietudine né turbamento; ma piuttosto gli si associa un senso di purezza, di calma e di profonda gravità. È ciò che viene chiamato l'accoramento psichico? R’, Sì, esiste un accoramento psichico che si esprime in tal modo, ma le lacrime psichiche non sono necessariamente dolorose, vi sono lacrime di emozione e di gioia. 9. Esperienze e visioni D’, Qual è, nel nostro yoga, la differenza fra concentrazione e meditazione? R’, La concentrazione si ha quando la coscienza è stabilmente fissata su un particolare stato (sulla pace, per esempio) o su un movimento (l'aspirazione, la volontà, l'azione per mettersi in contatto con la Madre). La meditazione si ha quando la mente interiore osserva le cose per giungere alla vera conoscenza. D', Voi avete scritto: La Madre è sempre immersa in una coscienza concentrata nel suo essere interiore . Cosa vuol dire coscienza concentrata ? R’, La coscienza superiore è una coscienza concentrata, essa è concentrata sull'Unità divina e sull'esecuzione della Volontà divina. 211 Non si disperde, non si precipita alla ricerca di questa o quell'idea mentale o di questo o quel desiderio vitale o bisogno fisico come lo fa la comune coscienza umana. Questa coscienza concentrata non è invasa da mille pensieri, impulsi o sentimenti fortuiti, ma è padrona di se stessa, concentrata e armoniosa. D', Qual è il segno di una meditazione ben riuscita? R’, La meditazione riesce veramente quando si entra in una coscienza profonda o superiore o quando questa coscienza discende in noi. D', è vero che senza la meditazione è impossibile avere esperienze superiori? R’, La meditazione le rende più facili, ma vi sono molti sadhaka che hanno esperienze senza essersi mai seduti a meditare. Allora, perché dire impossibile? D’, Sedersi in asana produce un effetto favorevole sulla meditazione? R’, L'effetto è di fortificare le forze vitali e specialmente di consolidarle nel corpo. D', I sadhaka hanno tutti esperienze e realizzazioni simili nel corso del loro sviluppo, oppure queste variano col variare della natura del sadhaka? R’, C'è qualcosa che è comune in tutti, le cose essenziali sono possibilità comuni a tutti, ma ciascuno sviluppa, secondo la propria natura, ciò che può nel modo che può. D', Qual è la differenza fra l'esperienza, la realizzazione e la siddhi? R’, L'esperienza è una parola che può applicarsi a quasi tutto ciò che avviene nello yoga; solo che, quando qualcosa si stabilisce definitivamente, non è più un'esperienza ma una parte della siddhi; per esempio, l'andare e venire della pace è un'esperienza; quando si fissa e non se ne va più, è una siddhi. La realizzazione è diversa; essa ha luogo quando l'oggetto della vostra aspirazione diviene reale per voi. Per esempio, voi avete l'idea del Divino in tutto, ma non è altro che un'idea, un modo di credere; quando invece sentite e vedete il Divino in tutto, è una realizzazione. D', Qual è la differenza fra visione, esperienza e realizzazione? R’, Quando vedete la luce, è una visione; quando sentite che la luce scende in voi, è un'esperienza; quando la luce si stabilisce in 212 voi e vi porta l'illuminazione e la conoscenza è realizzazione. Generalmente, le visioni sono anche chiamate esperienze. D', Qual è la differenza fra le visioni dei piano vitale e quelle del piano spirituale? R’, Le visioni non vengono dal piano spirituale, ma da quello del fisico sottile, del vitale, della mente, dello psichico, o dai piani al di sopra della Mente. Ciò che viene dal piano spirituale è l'esperienza del Divino, per esempio l'esperienza del Sé dovunque, del Divino in tutto, eccetera. D', è possibile avere esperienze superiori prima che la natura sia trasformata? R’, Sì, ma in tal caso non cambiano la natura perché non sono che esperienze della coscienza interiore nel suo stesso campo, ma nessuna vera perfezione è possibile. D', Molti hanno spesso sogni e visioni del piano vitale. È un'indicazione del loro sviluppo spirituale superiore? R’, No. Molti li hanno senza essere minimamente spirituali. D', I sogni e le visioni del piano vitale sono un aiuto per lo sviluppo psichico e spirituale? R’, No. Giovano ad uno sviluppo oltre la comune e limitata coscienza fisica, e alla conoscenza delle cose velate e delle forze che mettono in moto l'essere. A meno di conoscere le cose dei piani mentali e vitali, non si può ottenere una completa conoscenza di sé. D', è possibile essere spiritualmente sviluppati senza possedere nessuna visione psichica? R’, Che volete dire per visione psichica ? Delle visioni? La visione psichica della Verità, la percezione psichica? Ci si sviluppa mediante la conoscenza e l'esperienza spirituali che vengono da oltre la mente oppure mediante le esperienze psichiche che vengono dall'intimo, sono queste le due principali fonti di sviluppo. Ma è ugualmente necessario svilupparsi mediante le esperienze mentali e vitali interiori; le visioni e i sogni hanno molta importanza in questo campo. Una data cosa può predominare in un sadhaka ed altre in un altro; ciascuno si sviluppa secondo la propria natura. D', C'è differenza tra esperienza e conoscenza? R’, Quando avete un sogno simbolico, è un'esperienza; quando sapete ciò che vuol dire, è conoscenza. 213 D', Quando avrò una conoscenza così chiara da permettermi di comprendere le mie visioni e le mie esperienze? R’, Quando, mediante la pratica e l'intuizione, incomincerete a capire il senso che prendono le cose nei diversi piani. Si deve divenire più coscienti e più osservatori. È tutto. 10. Il lavoro D’, Il lavoro non è forse necessario al progresso di coloro che vengono all'Ashram per fare la sadhana sotto la protezione della Madre? R’, Devono lavorare. D', Devono chiedere il lavoro alla Madre o aspettare che Essa glielo offra? R’, Se sono in possesso del vero spirito lo chiederanno. D', Vedo che all'Ashram se c'è un lavoro da fare, i sadhaka dicono generalmente: Lo farò se la Madre mi chiede di farlo . Molto lavoro rimane in tal modo senza esser fatto in nome della Madre. È questo un segno di sincerità? R’, Se è in accordo con le precise istruzioni della Madre va bene, ma se è semplicemente una scusa per non fare qualcosa che dev'esser fatto, la cosa è diversa. Tutto dipende dai casi, dal discernimento e dal buon senso che non è mai lo stesso in tutti. Una persona può credere che è bene fare una cosa ed un'altra può vederla in modo diverso. D', Se un sadhaka è incapace di meditare, può progredire nella sua sadhana soltanto attraverso il lavoro? R’, Sì, se lo fa con spirito di consacrazione e si apre alla coscienza e alla forza della Madre. D', Se una persona diviene membro dell'Ashram e fa il lavoro che la Madre gli ha dato, ma si trova spesso in cattive condizioni, vuol forse dire che non è un vero sadhaka e non svolge il suo lavoro nel vero spirito di consacrazione? R’, Ciò dipende dal sadhaka. Nessuno può essere sempre in buone condizioni; il problema non è questo. Se è fondamentalmente sincero nel suo lavoro e nella sadhana, è un sadhaka, ma se lavora semplicemente perché deve lavorare o se lo fa secondo uno spirito egoista, non si può dire che lo faccia con spirito di consacrazione. 214 D', Credo che l'Ashram di Sri Aurobindo sia un luogo divino e che il lavoro che qui si svolge sia la forza divina a dirigerlo. La stessa atmosfera dell'Ashram impegnerà chi lavora a farlo nel dovuto spirito di consacrazione, quale strumento nelle mani della Madre. Questa mia fede è vera? R’, Può darsi che esista un potere nell'atmosfera dell'Ashram ed effettivamente esiste, ma l'accettazione interiore da parte dell'individuo è ugualmente necessaria. D', Il lavoro è indispensabile allo sviluppo della coscienza spirituale e per la realizzazione della Verità supermentale? R’, Il passaggio dalla coscienza comune a quella spirituale può essere effettuato sia mediante la meditazione sia mediante il lavoro consacrato o ancora attraverso la bhakti per il Divino. Nel nostro yoga, che mira non soltanto a una pace immobile o a perdersi in essa, ma a un'azione spirituale dinamica, il lavoro è indispensabile. La Verità supermentale è un'altra cosa; essa dipende esclusivamente dalla discesa del Divino e dall'azione della Forza suprema, e non è limitata a un metodo o a una regola qualsiasi. D', è possibile per il sadhaka realizzare la Supermente mediante il lavoro? R’, Sì, se l'atteggiamento è quello della vera coscienza. D', La Madre ha detto: L'illusione dell'azione è una delle più grandi illusioni della natura umana . Cosa vuol dire in questo caso illusione? R’, Illusione è quando si pensa che l'azione sia di un'importanza capitale e i suoi fini egoistici la Verità da seguire. D', Ho notato che quando sono solo e non lavoro sono pieno di pace e di aspirazione, mentre quando incomincio ad agire e mi trovo in contatto con gli altri, sopravvengono mille difficoltà e la mia pace e la mia aspirazione svaniscono. Perché? R’, Ciò proviene dalla difficoltà di mantenersi calmi e sottomessi nell'azione e nel movimento; quando ci si siede perfettamente tranquilli, è facile essere calmi. 11. La trasformazione D’, Quali sono i principali ostacoli che sbarrano la strada della trasformazione? R’, Non ci sono che tre ostacoli che lo possono fare: 215 1) L'assenza di fede o una fede insufficiente. 2) L'egoismo, la mente che si aggrappa alle proprie idee; il vitale che preferisce i propri desideri a una vera sommissione; l'essere fisico che rimane attaccato alle proprie abitudini. 3) L'inerzia, o una resistenza fondamentale nella coscienza che persiste nel non voler cambiare perché lo sforzo è troppo arduo, o perché non vuole credere nella propria capacità o nel potere del Divino, o per qualche altro movente meno cosciente. Dovete cercare voi stesso quale di queste ragioni sia la vera. D', Cosa vuol dire l'essere fisico che rimane attaccato alle proprie abitudini ? R’, Ecco qualche esempio di abitudine fisica: il corpo che non vuole abbandonare le proprie preferenze in ciò che concerne l'alimentazione; che preferisce le proprie abitudini e la propria comodità alla giusta esecuzione del lavoro. D', Qual è l'altro movente meno cosciente cui fate allusione quale ostacolo principale alla trasformazione? R’, Non posso dirlo qui, assume mille forme diverse. D', Come ci si può sbarazzare dell'inerzia e della resistenza fondamentale nella coscienza ? R’, Non vi è che una sola regola per tutte queste cose: osservarsi minuziosamente per scoprire queste condizioni quando si presentano, rifiutarle sempre con persistenza, aspirare che vengano eliminate, fare appello alla forza della Madre per facilitare la loro eliminazione. Ma la cosa più completamente efficace è sentire la forza della Madre che agisce in voi, appoggiando sempre la sua azione. D', Dite che il mezzo più efficace per sbarazzarsi dell'inerzia o di qualsiasi altra resistenza nella coscienza consiste nell'appoggiare l'azione della forza della Madre . Cosa vuol dire? R’, Appoggiare la sua azione significa che si deve riconoscere la forza della Madre quando agisce in voi, distinguerla dalle altre forze dell'egoismo o dell'ignoranza, dare il proprio consenso rifiutando le altre. Ma anche questa è una regola generale. Ciascuno deve vedere come applicarla al suo caso particolare. D', Come distinguere la forza della Madre in mezzo a tutte le altre contrarie? 216 R’, Si deve essere perfettamente sinceri e non legittimare i propri desideri e difetti mediante un ragionamento mentale. Si devono osservare i propri movimenti con calma, imparzialità e chiamare a sé la Luce della Madre; allora, così illuminati, s'incomincerà gradatamente a tutto discernere. Ma anche se ciò non può essere fatto immediatamente, a poco a poco i giudizi e i sentimenti diverranno più chiari e più sicuri e si stabilirà una coscienza giusta delle cose. D', Se un sadhaka non può distinguere completamente la Forza della Madre dalle altre forze egoistiche e ignoranti e non riesce a rifiutarle, quale sarà la sua condizione? R’, Ciò che vi ho detto prima risponde a tutti i vostri quesiti. Il discernimento non può essere immediatamente perfetto e neppure il potere di rifiuto. Si deve persistere sinceramente nello sforzo sino al completo successo; è la sola cosa indispensabile. Quando vi sarà una sincerità integrale, la Grazia divina sarà pronta in ogni momento ad aiutarvi sul cammino dello yoga. D', Avete scritto che nella sadhana l'egoismo è uno dei principali ostacoli e l'avete descritto come la mente che si aggrappa alle proprie idee, il vitale che preferisce i propri desideri a una vera sommissione; l'essere fisico, che rimane attaccato alle proprie abitudini . Che vuol dire una vera sommissione ? Quando il sadhaka la realizza completamente? R’, Quando riesce a sbarazzarsi di queste condizioni negative, quando può accettare la conoscenza che viene dall'alto invece delle proprie idee; la volontà del Divino invece dei propri desideri; i movimenti della Verità invece delle abitudini fisiche... e, come risultato di tutto ciò, quando riesce a vivere integralmente per il solo Divino. D', Come posso riconoscere la volontà della Madre? Quando faccio qualcosa e avverto un senso di imbarazzo vuol dire che agisco contro la sua Volontà? R’, In che modo il vostro imbarazzo o disagio può essere l'indicazione della volontà della Madre? Si deve sviluppare la percezione psichica, che distingue la verità dalla menzogna, il Divino da ciò che non lo è. D', Quando incomincia la trasformazione di un sadhaka? R’, Non esiste un quando a scadenza fissa. 217 D', In che modo un sadhaka può sapere che la trasformazione avviene in lui? R’, Lo sentirà. Non si tratta di sapere in che modo . D', La purificazione della natura è un segno della trasformazione? R’, La trasformazione è possibile solo attraverso la purificazione. D', Qual è il vero senso di purificazione? R’, La purificazione dal desiderio, dall'ego, dalla menzogna, dall'ignoranza. D', è possibile avere una realizzazione parziale della suprema Verità senza che sia avvenuta la purificazione integrale? R’, Sì. D', In che modo è possibile? R’, Mediante l'apertura al Divino. D', è vero che un sadhaka può ricevere la Grazia e la Verità divine nella misura in cui si apre al Divino e si trasforma? R’, più progredisce, più grande sarà la forza della Verità in lui, più si trasforma, più potrà sentire l'influsso divino. D', Se un sadhaka si sbarazza della sua natura inferiore, realizzerà la trasformazione integrale? R’, Sbarazzarsi della natura inferiore vuol dire sbarazzarsi dell'Ignoranza (ego, desiderio, acc') e ciò sarebbe necessariamente una trasformazione integrale. D', In che modo si può divenire coscienti dei difetti che, nascosti nella propria natura, ostacolano la trasformazione? In che modo possono essere offerti al Divino affinché la trasformi? R’, Si deve essere vigilanti, stare in guardia e chiamare a sé la Luce della Madre perché vi mostri ciò che in voi è celato alla mente. Non dovete far altro che essere perfettamente sinceri, aspirare alla purificazione e rifiutare tutto ciò che in voi è falso. La Forza divina farà il resto. È il modo più semplice e vero. D', Quando un sadhaka orienta la sua natura inferiore verso la Madre mediante il discernimento, può dirsi trasformato? R’, No. Certamente no. Non è che una condizione per essere trasformati. 218 D', Se un sadhaka non riesce completamente ad orientare la propria natura verso la Madre, diviene molto difficile per la Madre trasformarla? R’, Se lo sforzo è costante e vero e l'orientamento completo, la trasformazione può farsi rapidamente. D', La natura di un sadhaka può essere orientata verso la Madre e trasformata mediante la sua Grazia senza sforzo alcuno da parte sua? R’, Se non vi è sforzo personale, se il sadhaka è troppo pigro e troppo tamasico per tentare, perché la Grazia dovrebbe agire? D’, è vero che la trasformazione non è possibile senza le esperienze spirituali? R’, Può avvenire qualche cambiamento, non l'intera trasformazione. Come potrebbe avvenire senza esperienze spirituali? D’, Quando un sadhaka fa dei sogni che rappresentano qualche verità spirituale è forse un segno che la sua natura si sta trasformando? R’, Non necessariamente. È segno che è più cosciente della gente comune; i sogni non trasformano la natura.
 

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