0.

 0. Prima Sezione
L'ORA DI DIO
Vi sono momenti in cui lo Spirito abita tra gli uomini ed il Respiro del Signore aleggia sulle acque del nostro essere; ve ne sono altri nei quali si ritira e gli uomini vengono lasciati agire con la forza o nella debolezza del loro egoismo. I primi sono periodi nei quali anche un piccolo sforzo produce grandi risultati e cambia il destino; i secondi quelli in cui anche un grande lavoro porta scarsi risultati. E' vero forse che gli ultimi sono preludio per i primi; forse l'alito del sacrificio che sale fino al cielo fa scendere la pioggia della bontà di Dio. Infelice è l'uomo o la nazione che al giungere del momento divino è addormentato o impreparato a riceverlo,  perché la lucerna non è stata alimentata per accogliere l'ospite e le orecchie sono sorde al suo richiamo. Ma guai a coloro che pur essendo forti e pronti sprecano la loro forza o fanno cattivo uso del momento; vanno incontro ad una perdita irreparabile o ad una grande distruzione. Nell'ora di Dio monda la tua anima da ogni autoinganno, da ogni ipocrisia e da ogni vano autocompiacimento per poter vedere chiaramente nel tuo spirito e udire la sua chiamata. Tutta la falsità della tua natura, una volta protezione dallo sguardo del Maestro e dalla luce dell'ideale, diviene ora uno squarcio nella tua armatura e ti espone ai fendenti. Se anche vinci per un momento è peggio per te, perché il colpo può giungere in seguito ed abbatterti nel mezzo del trionfo. Piuttosto restando puro scaccia ogni paura, perché l'ora è spesso terribile, come un incendio, un turbine e una tempesta, come l'azione del torchio del furore divino; ma colui che resiste fermamente, fedele al suo scopo, rimarrà saldo; anche se cadrà si rialzerà di nuovo; anche se sembrerà svanire sulle ali del vento, ritornerà. Non lasciare che la prudenza del mondo mormori al tuo orecchio, poiché è giunta l'ora dell'inatteso, dell'incalcolabile, dell'incommensurabile. Non misurare il potere dello Spirito con i tuoi strumenti insignificanti, ma abbi fiducia e prosegui nel cammino. Soprattutto mantieni libera la tua anima, anche solo per un po', dal clamore dell'ego. Allora un fuoco illuminerà per te la notte, la tempesta ti sarà amica e il tuo stendardo sventolerà sulle altezze sublimi della grandezza finalmente conquistata.
LA LEGGE DEL SENTIERO
Per prima cosa sii certo della chiamata e della risposta della tua anima. Infatti se la chiamata non è autentica, se non si tratta del tocco del potere di Dio o della voce dei suoi messaggeri ma di un richiamo del tuo ego, il tuo impegno porterà ad un vano fallimento spirituale o ad un grande disastro. E se solo il consenso e l'interesse mentale e non il fervore dell'anima rispondono alla chiamata divina, o se solamente i desideri vitali inferiori si lasciano attrarre dai frutti del potere e del piacere che derivano dallo Yoga, o ancora se soltanto un'emozione passeggera saltella come fiamma instabile mossa dall'intensità, dalla dolcezza o dalla maestosità della Voce, è pericoloso percorrere il difficile sentiero dello Yoga.
Gli strumenti esteriori dell'uomo mortale non hanno la forza di fargli vincere gli austeri ardori di questo viaggio spirituale e la sua Titanica battaglia interiore, di fargli affrontare le traversie terribili ed i continui cimenti, né hanno la capacità di temprarlo e fortificarlo perché possa affrontare e superare i pericoli sottili ed immensi del viaggio. Solo la volontà maestosa ed incrollabile del suo spirito, il fuoco inestinguibile e l'ardore invincibile della sua anima possono compiere questa difficile trasformazione ed assolvere questo compito improbo. Non pensare che la strada sia facile: il cammino è lungo, arduo, pericoloso e difficile. Ogni passo nasconde un agguato, ogni svolta un pericolo. Migliaia di nemici visibili ed invisibili si scaglieranno contro di te, terribilmente astuti contro la tua ignoranza, enormemente potenti contro la tua debolezza. E quando con dolore li avrai distrutti altre migliaia ne sorgeranno e li sostituiranno. L'Inferno vomiterà le sue orde per opporsi a te ed il Cielo ti si farà incontro con le sue prove impietose ed i suoi dinieghi freddi e splendenti. Sarai solo nella tua angoscia: i demoni furiosi sul tuo sentiero e gli Dei riluttanti sopra di te. Antichi, potenti, crudeli ed invitti, vicini ed innumerevoli sono i Poteri oscuri e tremendi che prosperano nel regno della Notte e dell'Ignoranza, invariabilmente ostili. Distaccati, lenti ad arrivare e lontani sono gli Esseri di Luce che hanno la volontà o il permesso di soccorrerti con apparizioni brevi e rare. Ogni passo avanti è una battaglia. Il cammino si compie attraverso discese precipitose, con scalate infinite e sempre nuove vette da conquistare. Ogni altopiano scalato è soltanto un passo sul cammino, che rivela nuove, infinite, altezze. Ogni vittoria che appare come l'ultima lotta trionfale non è che il preludio di centinaia di battaglie feroci e pericolose… Ma tu dirai: "Non è forse la mano di Dio accanto a me per soccorrermi e la Madre Divina al mio fianco con il suo sorriso pieno di grazia?" Non sai allora che la grazia di Dio è più difficile da ottenere e da conservare del nettare degli Immortali o dei tesori inestimabili di Kuvera?
Chiedilo ai suoi eletti e loro stessi ti diranno quanto spesso l'Eterno ha nascosto il suo volto, quanto spesso si è allontanato da loro ammantandosi del suo velo misterioso, lasciandoli soli nella morsa dell'Inferno, nell'orrore dell'oscurità, nudi ed indifesi nell'angoscia della battaglia. Ed anche quando riesci a percepire la sua presenza dietro al velo, essa è simile al sole invernale coperto dalle nuvole, che non ti ripara dalla pioggia e dalla neve, né dai pericoli della tempesta, dal vento sgradevole e dal gelo pungente, né dal grigiore di un'atmosfera colma di dolore, o da un'ottusità scialba e noiosa. Senza dubbio l'aiuto è presente anche quando sembra mancare ma l'apparenza è quella della notte totale, senza sole che sorge o stelle di speranza a perforare l'oscurità. Bello è il volto della Madre Divina, ma altrettanto duro e terribile. E' forse l'immortalità un gioco, da mettere con leggerezza nelle mani di un bambino, o la vita divina un bottino da conquistare senza sforzo, la corona dei deboli? Combatti rettamente e l'avrai; abbi fede e la tua fede sarà infine premiata, ma questa è la dura legge del sentiero e nessuno la può abrogare.
 
IL SUPERUOMO DIVINO
Questo è il tuo compito, lo scopo del tuo essere e la ragione per la quale sei qui: diventare il superuomo divino ed un veicolo perfetto della Divinità. Qualunque altra cosa ti trovi a fare è solo una preparazione, una gioia lungo il cammino o una deviazione dal tuo proposito. Questa è la meta e questo è lo scopo, ed il tuo essere trova la propria grandezza ed il proprio diletto nella gioia della meta e non nel potere o nella gioia del cammino. Il cammino è un cammino di gioia perché ciò che ti attira è anche tuo compagno di viaggio ed il potere di arrampicarti ti è stato dato perché tu possa giungere alle tue stesse sommità. Se hai un dovere da compiere, questo è il tuo dovere; se ti chiedi quali sia il tuo scopo, fa che questo sia lo scopo; se cerchi il piacere, non c'è gioia più grande, perché ogni altra gioia è frammentaria e limitata, come quella del sogno, del sonno o dell'oblio di sé. Questa invece è la gioia del tuo intero essere. Perciò se ti chiedi cosa sia il tuo essere, questo è il tuo essere, il Divino, ed ogni altra cosa è solo la sua immagine frammentata e distorta. Se cerchi la Verità, questa è la verità. Ponila dinanzi a te ed in ogni cosa e restale fedele. Disse bene colui che, intravedendo la verità attraverso il velo e scambiandolo per il vero volto, affermò che il tuo scopo è divenire te stesso; giustamente disse anche che è nella natura dell'uomo trascendere se stesso. Questa è davvero la sua natura e quello è veramente lo scopo supremo del suo trascendere se stesso. Che cos'è dunque il sé che devi trascendere e che cos'è il sé che devi divenire? Proprio nel comprendere questo non devi commettere alcun errore, perché tale errore, il non conoscere te stesso, è la fonte di tutto il tuo dolore e la causa di ogni difficoltà. Ciò che devi trascendere è il tuo sé apparente, l'uomo per come lo conosci, il Purusha apparente. E che cos'è quest'uomo? E' un essere mentale, schiavo della vita e della materia, e quand'anche non è schiavo della vita e della materia lo è della propria mente. Schiavitù, quest'ultima, grave e pesante perché essere schiavi della mente significa esserlo di ciò che è falso, limitato ed illusorio. Il sé che devi diventare è ciò che già interiormente sei, dietro al velo della mente, della vita e della materia. E' l'essere spirituale, il divino, il superuomo, il vero Purusha. Proprio ciò che oltrepassa l'essere mentale è il superuomo. Essere il superuomo significa divenire il maestro della tua mente, della tua vita e del tuo corpo; regnare sulla Natura della quale ora sei lo strumento; innalzarti al disopra di Lei che ora ti schiaccia sotto i suoi piedi. Significa essere libero e non schiavo, essere uno e non diviso, immortale e non limitato dalla morte, splendente di luce e non immerso nell'oscurità, colmo di gioia e non soggetto ad angoscia e sofferenza; significa essere innalzato al potere e non abbattuto nella debolezza. Significa vivere nell'Infinito e possedere il finito, vivere in Dio ed essere uno con Lui. Diventare te stesso significa tutto questo e ciò che ne deriva. Sii libero in te stesso e perciò libero nella mente, nella vita e nel corpo. Perché lo Spirito è libertà. Sii uno con Dio e con tutti gli esseri; vivi nel tuo sé e non nel tuo piccolo ego. Perché lo Spirito è unità. Sii te stesso, immortale, e non credere nella morte, perché la morte non riguarda te ma il tuo corpo. Perché lo Spirito è immortalità. Immortale significa infinito nell'essere, nella coscienza e nella gioia, poiché lo Spirito è infinito ed ogni cosa finita vive grazie alla sua infinità. Tu sei tutto questo e perciò lo puoi divenire; se già non fossi tutto questo non potresti mai diventarlo. Solo ciò che è dentro di te può essere manifestato nel tuo essere. Sembri diverso da tutto ciò, ma vuoi forse vivere schiavo delle apparenze? Piuttosto svegliati, trascendi te stesso e divieni te stesso. Tu sei uomo e la vera natura dell'uomo è superare se stesso. E' stato l'animale uomo, deve diventare più che l'uomo animale. E' il pensatore, l'artigiano, il cercatore di bellezza. Dovrà trascendere il pensatore ed essere il veggente della conoscenza; dovrà superare l'artigiano per diventare il creatore ed il maestro della sua creazione; dovrà andare oltre il cercatore della bellezza per gioire di ogni bellezza e di ogni gioia. Limitato essere fisico anela alla sua sostanza immortale; essere vitale cerca la vita immortale ed il potere infinito del suo sé; mentale e parziale nella conoscenza anela alla luce perfetta ed alla visione assoluta. Possedere tutto ciò è divenire il superuomo, cioè ergersi oltre la mente nella supermente. Chiamatela mente divina o Conoscenza o supermente, è il potere e la luce della volontà e della coscienza divine. Per mezzo della supermente lo Spirito vide e creò se stesso nei mondi; tramite la supermente vive in essi e li governa. Per mezzo della supermente è Svarat Samrat, colui che regola sé stesso ed ogni cosa. La supermente è il superuomo, perciò andare oltre la mente è la condizione necessaria. Essere il superuomo significa vivere la vita divina, essere un dio, poiché gli dei sono i poteri di Dio. Sii un potere di Dio nell'umanità. Vivere nell'Essere divino e lasciare che la coscienza, la gioia, la volontà e la conoscenza dello Spirito prendano possesso di te, questo è il senso, il significato. Questa è la tua trasfigurazione sulla montagna. E' scoprire Dio in te stesso e riconoscerlo in ogni cosa. Vivi nel suo essere; risplendi della sua luce; agisci con il suo potere e gioisci della sua gioia. Sii quel Fuoco, quel Sole e quell'Oceano. Sii quella gioia, quella grandezza e quella bellezza. Quando avrai fatto questo anche solo in parte avrai compiuto i primi passi nel cammino verso la 'superumanità'.
5
Seconda Sezione
Sullo Yoga
CERTEZZE
Nelle profondità si celano ulteriori profondità, nelle altezze un'altezza ancora maggiore. L'uomo giungerà più velocemente ai confini dell'infinito che alla pienezza del proprio essere, poiché quell'essere è l'infinito, è Dio. Aspiro ad una forza infinita, ad una conoscenza senza limiti e ad una gioia infinita. Potrò mai ottenerla? Si, ma la natura dell'infinito è non avere fine. Perciò non puoi dire io la ottengo, ma piuttosto io la divento. Solo così l'uomo può ottenere Dio, diventando Dio. prima di giungere a divenire Dio l'uomo può entrare in relazione con Lui. Entrare in rapporto con Dio è Yoga, l'estasi più grande e l'occupazione più nobile. Esistono rapporti tipici dello stadio attuale di evoluzione dell'umanità, chiamati preghiera, venerazione, adorazione, sacrificio, riflessione, fede, scienza e filosofia. Esistono altre relazioni che superano le nostre attuali capacità ed appartengono ad uno stadio evolutivo ancora da raggiungere. Tali sono le relazioni alle quali si giunge attraverso le pratiche conosciute sotto il nome di Yoga. Possiamo conoscerlo come Dio, come Natura, come il nostro Sé Superiore, come Infinito o come una qualche meta ineffabile. Così lo avvicinò Buddha, così lo avvicina il rigido Advaitin. Anche l'ateo può entrare in contatto con Lui. Al materialista Egli si rivela nella materia. Per il nichilista attende in agguato nel cuore dell'annichilimento. In qualunque modo gli uomini vengano a Me, così vengono accolti dal Mio Amore.
 

Commenti

Post popolari in questo blog

9.

Sull'essere psichico 1.

32