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17. Ora, nessuna parte è più ignorante, più pericolosa, più irragionevole, più ostinata nel suo ripetersi del subcosciente vitale inferiore e dei suoi movimenti. Sollevarlo anzitempo o senza conoscere il procedimento, per farne l'anubhava, è rischiare d'inondare con questo flutto sudicio e oscuro le parti coscienti del nostro vero essere, avvelenando così tutta la natura vitale ed anche tutta la natura mentale. Di conseguenza si deve sempre incominciare con un'esperienza positiva e non con un'esperienza negativa, facendo prima scendere qualche riflesso della natura divina, della calma, della luce, dell'equanimità, della purezza e della solidità divine nelle parti dell'essere cosciente che devono esser cambiate; solo quando ciò sia stato fatto in modo sufficiente e una solida base positiva sia stata stabilita, si possono sollevare con sicurezza gli elementi avversi nascosti nel subcosciente per distruggerli o eliminarli con il potere della calma, della luce, della forza e della conoscenza divine. Anche così, ci saranno sempre abbastanza elementi inferiori che emergeranno da soli per procurarvi tutto l'anubhava che vi occorre per liberarvi dagli ostacoli: ma in tal caso potranno essere trattati con molto meno pericolo e sotto una guida interna superiore. Mi riesce difficile prendere sul serio questi psicanalisti quando tentano di sondare l'esperienza spirituale alla luce intermittente delle loro lampadine tascabili; e tuttavia, forse, dovrei farlo, perché il sapere limitato ha un potere capace di ostacolare notevolmente l'emergere della Verità vera. Questa recente psicologia mi fa pensare ai bambini che, avendo imparato in modo sommario ed inadeguato l'alfabeto, sono felici quando sommano l'A, B, C del subcosciente col misterioso super-ego sotterraneo, e immaginano che il loro primo libro di modesti principianti, il loro c-a-s-a ug' casa; p-a-n-e ug' pane, sia il cuore stesso della vera conoscenza. Essi guardano dal basso in alto e spiegano le luci superiori con le oscurità inferiori; ma il fondamento di queste cose è in alto, non in basso, upari budhna esham. L'ultracosciente, non il subcosciente, è il vero fondamento delle cose. Non si spiega il loto analizzando i segreti del fango da cui sboccia; il segreto del loto è nell'archetipo divino del loto, che fiorisce eternamente nella Luce in alto. 84 Inoltre, il campo che questi psicologi hanno scelto è povero, limitato ed oscuro; occorre conoscere il tutto prima di conoscere la parte, e il più alto prima di poter veramente capire il più basso. Tale è la premessa della futura psicologia, e quando la sua ora sarà venuta, questi miseri brancolamenti svaniranno, ridotti a niente. Il sonno, a causa della sua base subcosciente, provoca generalmente una caduta in un piano inferiore, a meno che non sia un sonno cosciente. Renderlo sempre più cosciente è l'unico rimedio permanente, ma finché non vi si è riusciti, al risveglio si deve sempre reagire contro la tendenza all'abbassamento e non permettere all'effetto delle notti grevi di accumularsi. Ciò esige sempre una disciplina e uno sforzo inalterabili e richiede tempo, talvolta molto tempo. Non è bene astenersi dallo sforzo col pretesto che non si ottengono risultati immediati. Durante la notte, quasi sempre la coscienza scende al di sotto del livello raggiunto con la sadhana nella coscienza di veglia, a meno che non si abbiano durante il sonno esperienze speciali che elevano o che la coscienza yoghica raggiunta sia abbastanza forte anche nel fisico, in modo da contrapporsi all'attrazione dell'inerzia subcosciente. Nel sonno normale la coscienza che resta nel corpo è quella del fisico subcosciente, che è una coscienza diminuita e non è sveglia e viva come il resto dell'essere. Questo si ritrae, e una parte della sua coscienza se ne va in altri piani, in altre regioni, dove ha esperienze che si traducono in sogni, quale quello che avete raccontato. Mi dite che andate in luoghi orribili e che fate esperienze come quella che riferite, ma ciò non significa necessariamente che in voi ci sia qualcosa di malsano. Vuol dire semplicemente che andate nel mondo vitale, come fanno tutti, e il mondo vitale è pieno di luoghi e di esperienze del genere. Quel che dovete fare non è tanto evitare d'andarvi, perché non è possibile evitarlo del tutto, quanto andarvi con una completa protezione, finché non avrete ottenuto il dominio in queste regioni della Natura ultrafisica. È questa una delle ragioni per cui dovreste ricordarvi della Madre e aprirvi alla Forza prima di addormentarvi, perché quanto più ne prenderete l'abitudine e riuscirete ad averne un buon risultato, tanto più sarete avvolto dalla sua protezione. 85 Quei sogni non sono tutti dei semplici sogni e neppure tutte costruzioni fortuite, incoerenti o subcoscienti. Molti sono annotazioni o trascrizioni di esperienze avute sul piano vitale, in cui si entra durante il sonno, altri scene o avvenimenti del piano fisico sottile. Spesso, vi si subiscono circostanze o ci si abbandona ad attività che somigliano a quelle della vita fisica, nello stesso ambiente e con le stesse persone, sebbene generalmente vi sia una certa, e talvolta considerevole, differenza nell'ordinamento e nelle forme. Ma si può anche entrare in contatto con altri ambienti e con altre persone, che nella vita fisica non si conoscono e che addirittura non appartengono al mondo fisico. Allo stato di veglia, siete cosciente solamente di un certo campo, di una certa azione limitata della vostra natura. Durante il sonno potete divenire intensamente coscienti di ciò che è al di là di quel campo, di una più vasta natura mentale o vitale dietro lo stato di veglia, oppure di un fisico sottile o di una natura subcosciente che contiene gran parte di ciò che è in voi, ma che non è attiva in modo distinguibile allo stato di veglia. Tutti questi sentieri oscuri devono essere illuminati, altrimenti Prakriti non può essere cambiata. Non dovreste lasciarvi turbare dalla moltitudine dei sogni che provengono dal vitale o dal subcosciente (la maggior parte delle esperienze avute in sogno si ha infatti da queste due regioni), ma aspirare ad essere liberato da queste cose e dalle attività che mostrano, ad essere cosciente e a respingere tutto ciò che non sia la Verità divina; quanto più sarete vicino e aderirete alla Verità nello stato di veglia, respingendo tutto il resto, tanto più questo tessuto inferiore di sogni verrà chiarificato. Quelli che descrivete sono molto chiaramente sogni simbolici del piano vitale. Essi possono simboleggiare molte cose: il gioco delle forze, la struttura o la trama sotterranea di ciò che fate o sperimentate, d'avvenimenti reali o potenziali, di moti o cambiamenti veri o suggeriti nella natura interna o esterna. La timidezza, simboleggiata nel sogno dalla paura, non corrispondeva probabilmente a nulla della mente cosciente o del vitale superiore, ma a qualcosa di subcosciente della natura vitale inferiore. Questa parte si sente sempre piccola e insignificante ed ha facilmente paura d'essere sommersa da una coscienza più vasta; una paura che per 86 qualcuno, al primo contatto, va fino al panico, allo spavento e al terrore. Tutti i sogni di questo genere sono evidentemente formazioni quali se ne incontrano spesso sul piano vitale e, più raramente, sul piano mentale.
 

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