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13. Aggiungo qui che le mie conclusioni non si fondano su alcuna opinione mentale, nessuna idea morale preconcetta, ma su prove, sull'osservazione e sull'esperienza. Non nego che finché si ammette una sorta di separazione tra l'esperienza interiore e la coscienza esteriore, essendo quest'ultima abbandonata a se stessa come un'attività inferiore controllata, ma non trasformata, non nego, dicevo, che non sia assolutamente possibile avere esperienze spirituali e progredire, senza che l'attività sessuale cessi del tutto. La mente si separa dal vitale esteriore (gli strumenti della vita) e dalla coscienza fisica, per vivere la propria vita interiore. Ma pochissime persone possono farlo in modo veramente completo; dal momento però in cui le esperienze si estendono ai piani vitale e fisico, non si può più trattare il sesso in questo modo. In qualsiasi momento può trasformarsi in una forza che svia, sconvolge e deforma. Ho osservato che il sesso, così come l'ego (orgoglio, vanità, ambizione), le brame e i desideri rajasici, è una delle principali cause degli incidenti spirituali che capitano nel corso della sadhana. Il tentativo di trattarlo con distacco, senza estirparlo completamente, è un fallimento; volerlo sublimare , come lo preconizzano molti mistici moderni europei, è un'esperienza assolutamente temeraria e pericolosa, perché proprio la mescolanza di sesso e spiritualità causa i danni maggiori. Anche tentare di sublimarlo, volgendolo verso il Divino come nel madhura bhava (La condizione di un innamorato (amante)) vishnuita, comporta seri pericoli come è spesso provato dai cattivi risultati di una falsa disposizione o di un uso sbagliato di questo metodo. 67 Ho comunque osservato che nel nostro yoga, che cerca non solo l'esperienza essenziale del Divino, ma la trasformazione di tutto l'essere e di tutta la natura, tendere al completo dominio della forza sessuale è una necessità assoluta della sadhana. Altrimenti la coscienza vitale resta una mescolanza impura, la cui viscosità offende la purezza della mente spiritualizzata e ostacola seriamente la spinta ascensionale delle forze del corpo. Il nostro yoga esige l'ascesa completa di tutta la coscienza inferiore o comune e il suo congiungimento con la coscienza spirituale al di sopra, la completa discesa di questa (e infine della coscienza supermentale) nella mente, nella vita e nel corpo per trasformarli. Fino a che il desiderio sessuale blocca la strada, l'ascesa totale è impossibile; la discesa è pericolosa finché il desiderio sessuale ha potere sul vitale. Infatti, in qualsiasi momento, un desiderio sessuale non estirpato o latente può causare una mescolanza che respinge la vera discesa e si serve per altri fini dell'energia acquisita, o volge tutte le azioni della coscienza verso false esperienze, torbide e dannose. Di conseguenza, occorre liberarsi di questo ostacolo sul cammino, altrimenti non si avrà né sicurezza né libero movimento verso il risultato decisivo della sadhana. L'opinione contraria di cui parlate, deriva forse dall'idea che il sesso è una parte naturale dell'insieme vitale-fisico umano, una necessità come il cibo e il sonno, e che la sua totale inibizione può portare squilibri e seri disordini. È vero che il sesso, se soppresso nella sua attività esteriore, ma favorito in altre maniere, può provocare disordini nel sistema nervoso e squilibri cerebrali. Su tale presupposto si basa la teoria medica che sconsiglia l'astinenza sessuale. Ma ho notato che tali disordini si producono solo quando un appagamento segreto e pervertito sostituisce l'attività sessuale normale, o quando ci si abbandona ad essa in qualche maniera vitale sottile, con l'immaginazione o tramite uno scambio vitale invisibile di genere occulto. Non penso che possa derivarne alcun male quando esiste un autentico sforzo spirituale verso la padronanza e l'astinenza. Molte autorità mediche europee sostengono attualmente che l'astinenza sessuale, se è autentica, è benefica perché l'elemento del retas che serve all'atto sessuale è allora trasformato nell'altro elemento, ojas, che nutre le energie del sistema, mentali, vitali e 68 fisiche ; e giustifica in tal modo l'idea del brahmacharya (3) indiano; la trasformazione di retas in ojas e l'ascesa delle sue energie per cambiarla in forza spirituale. In quanto al metodo per dominarla, non è possibile giungervi con la sola astinenza fisica; occorre un processo congiunto di distacco e di rifiuto. La coscienza si stacca dall'impulso sessuale, sente che non le appartiene, che è qualche cosa di estraneo, gettato su di essa dalle forze della Natura cui rifiuta di acconsentire e di identificarsi; ogni movimento di rifiuto respinge l'impulso sessuale sempre più all'esterno. La mente resta impassibile; dopo qualche tempo, l'essere vitale, principale supporto dell'impulso sessuale, si ritira nello stesso modo; infine, la coscienza fisica cessa di sostenerlo. Questo processo continua finché lo stesso subcosciente non possa più farlo riaffiorare in sogno e nessun altro movimento dalla forza della Natura esteriore venga a riaccendere questo fuoco inferiore. Tale è il processo quando le tendenze sessuali persistono ostinatamente. Alcuni possono però liberarsene in modo definitivo lasciandole cadere dalla natura, subito e radicalmente, sebbene ciò accada più di rado. Bisogna ammettere che la totale eliminazione dell'impulso sessuale è una delle cose più difficili della sadhana e perciò bisogna aspettarsi che prenda tempo. Tuttavia la sua scomparsa totale è fattibile ed è cosa abbastanza comune esserne liberati praticamente, a parte qualche occasionale movimento nei sogni proveniente dal subcosciente. Non considerate l'impulso sessuale come qualcosa di peccaminoso, attraente ed orribile nello stesso tempo, bensì come un errore e un falso movimento della natura inferiore. Respingetelo completamente senza lottare contro di esso ma, ritraendovene, staccandovene, rifiutando il vostro consenso, guardatelo come qualcosa che non vi appartiene, che vi è imposto da una forza della Natura al di fuori di voi. Rifiutate ogni assenso a questa suggestione. Se qualcosa nel vostro vitale acconsente, fate pressione su questa parte, affinché ritiri la sua approvazione. Invocate la Forza divina affinché vi aiuti a ritirarvi e a rifiutare. Se riuscirete a farlo tranquillamente, pazientemente e risolutamente, la vostra volontà interiore prevarrà infine sull'abitudine della Natura esteriore. 3 Completa purezza sessuale 69 Non c'è alcuna ragione di deprimersi fino a questo punto e d'immaginare che abbiate fallito nello yoga. Ciò che vi accade non indica assolutamente che siete inadatto allo yoga. Vuol dire semplicemente che l'impulso sessuale respinto dalle parti coscienti, si è rifugiato in quelle subcoscienti, probabilmente in qualche parte del vitale fisico inferiore e nella coscienza più materiale dove vi sono regioni non ancora aperte all'aspirazione e alla luce. Che le cose scacciate dalla coscienza di veglia persistano nel sonno, è un fenomeno assolutamente comune nel corso della sadhana. Il rimedio è il seguente: 1) Far scendere la coscienza superiore, la sua luce e l'azione del suo potere, nelle parti oscure della natura. 2) Divenire progressivamente più coscienti nel sonno, sviluppando una coscienza interiore che segua l'azione della sadhana, così nel sonno come nello stato di veglia. 3) Spingere la volontà e l'aspirazione di veglia a far pressione sul corpo durante il sonno. Uno dei procedimenti da seguire, quando si adotta quest'ultimo metodo, consiste nell'esercitare sul corpo una forte suggestione cosciente prima d'addormentarsi affinché l'incidente non abbia luogo. Tanto meglio se la suggestione è la più concreta e fisica possibile, e posta direttamente sul centro sessuale. In principio, l'effetto non sarà forse del tutto immediato e invariabile; ma generalmente, se si sa come produrre questo genere di suggestione fisica, finisce per ottenere il suo scopo. Anche quando non evita il sogno, spesso sveglia in tempo la coscienza interiore per impedire le conseguenze indesiderabili. È un errore lasciarsi deprimere nella sadhana, anche da ripetuti insuccessi. Bisogna essere calmi, persistenti e più ostinati della resistenza opposta dalle forze contrarie. I turbamenti dell'impulso sessuale scompariranno sicuramente se la vostra volontà di liberarvene è sincera. La difficoltà proviene dal fatto che alcune parti della vostra natura (specialmente il vitale inferiore e il subcosciente, che sono attivi durante il sonno) custodiscono il ricordo di questi impulsi e vi restano attaccate, o dal fatto che voi non le aprite per far loro accettare la Luce e la Forza della Madre per purificarle. Se lo faceste e se, invece di lamentarvi, di tormentarvi e di rimanere attaccato all'idea che non potete 70 disfarvi di questi movimenti, insisteste tranquillamente sulla loro scomparsa, con fede serena e paziente risoluzione, separandovene, rifiutando di accettarli e di considerarli minimamente come facenti parte di voi stesso, dopo qualche tempo perderebbero la forza e si estinguerebbero. L'impulso sessuale è serio finché riceve il consenso della mente e della volontà vitale. Se scacciato dalla mente, se cioè la mente rifiuta il suo consenso mentre l'elemento vitale continua ad accettarlo, si presenta come una grande onda di desiderio vitale che tenta di trascinare la mente con sé. Se scacciato anche dal vitale superiore, dal cuore e dalla forza di vita dinamica e possessiva, si manifesta sotto forma di suggestioni e d'eccitazioni minori nel vitale inferiore.
 

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